Vediamo in che modo è possibile usufruire dello sconto in fattura, un’agevolazione fiscale, destinata a chi vuole accedere ai bonus edilizi ancora attivi e in vigore.
Parleremo del decreto, della sua applicazione e di un esempio pratico che raccontano di questa modalità, attivata dal Decreto Rilancio 2020.
Ricordiamo che, per interventi di ristrutturazione edilizia ed efficientamento energetico, eseguiti su abitazioni e luoghi di lavoro, è possibile ottenere delle agevolazioni fiscali. Queste variano a seconda della tipologia di bonus, al quale si può accedere in base ai lavori da eseguire nell’abitazione. Ma il recupero fiscale viene solitamente concesso tramite la dichiarazione dei redditi, nei successivi 5 o 10 anni, dopo la conferma di fine lavori, da effettuare entro e non oltre determinate date.
Grazie al Decreto Rilancio 2020, queste agevolazioni, oltre ad essere state estese a numerosi bonus, vengono concesse anche sotto forma di cessione del credito o, appunto, di sconto in fattura. E proprio tramite lo sconto in fattura, è possibile sostenere una spesa inferiore già nell’immediato, senza dover prima pagare l’importo intero e aspettare, in un secondo momento, il recupero di tale agevolazione.
La possibilità di sconto in fattura o della cessione del credito, ha causato un forte interesse, innescando, purtroppo, la crescita di situazioni fraudolente. Pertanto l’Agenzia delle Entrate è intervenuta emanando il Decreto Antifrode nel novembre 2021, con il quale è stata introdotta la richiesta obbligatoria dell’asseverazione tecnica, sulla congruità delle spese sostenute, e del visto di conformità per tutelare la veridicità degli interventi eseguiti, redatto da un professionista abilitato.
Lo sconto in fattura ora è regolamentato da un nuovo Decreto Legge Bilancio, emanato a gennaio 2022. Per mezzo di questa nuova regolamentazione, sono state prorogate e modificate alcune agevolazioni sui bonus edilizi e sul superbonus 110%. Inoltre, sono state confermate le opzioni alternative del recupero fiscale tramite lo sconto in fattura e la cessione del credito, che rimangono quindi attive, ma con modalità diverse e gestite in base al Decreto Antifrode 2021.
Le nuove disposizioni, modificate in base agli aggiornamenti del nuovo decreto, che permettono di ottenere le agevolazioni fiscali direttamente con lo sconto in fattura o tramite la cessione del credito, prevedono l’obbligo di presentare l’asseverazione tecnica di congruità delle spese sostenute e il visto di conformità. Ma sono esonerati dal decreto antifrode, senza necessità di tali documenti, i lavori svolti in edilizia libera e gli interventi eseguiti per lavori con importi inferiori ai 10.000,00 euro (escluso bonus facciate).
Per interventi di edilizia libera, si intendono tutti quei lavori di manutenzione ordinaria, quali per esempio, eliminazione delle barriere architettoniche (senza modifiche strutturali tali da cambiare la sagoma dell’edificio), installazione di pannelli solari e fotovoltaici, riparazione ed efficientamento di impianti di climatizzazione o distribuzione gas, ecc.
In base alla tipologia di bonus richiesto, e concesso, anche questi interventi, esclusi di base dal decreto antifrode, possono invece rientrare in quei lavori che prevedono controlli più serrati, tramite l’asseverazione e il visto. Pertanto, è bene verificare, in base alla tipologia di bonus del quale vogliamo avvalerci, la necessità o meno di presentare questa ulteriore documentazione, e ottenere quindi lo sconto in fattura al posto del recupero del credito tramite la dichiarazione dei redditi.
Ecco come applicare lo sconto in fattura, che in questo caso, non è altro che un metodo di rimborso anticipato, più veloce e diretto, per usufruire delle agevolazioni fiscali. Le quali sono concesse grazie ai numerosi bonus edilizi ancora attivi e al superbonus 110%, dedicati al miglioramento ed efficientamento delle proprie abitazioni o ambienti lavorativi.
Lo sconto in fattura è concesso per quei bonus che permettono il recupero fiscale, solitamente da detrarre tramite IRPEF e IRES, calcolato in percentuale variabile sul totale di spesa sostenuto, in base alla tipologia di intervento eseguito nell’edificio. Il recupero fiscale tradizionale prevede una dilazione nel tempo, accordata tramite 5 o 10 dichiarazioni dei redditi successive all’anno in cui sono stati effettuati i lavori, e pagata la spesa relativa.
Di conseguenza, poter accedere all’agevolazione fiscale durante il pagamento della fattura, relativa al lavoro svolto dalla ditta alla quale è stato commissionato l’intervento, permette di spendere meno nell’immediato e di non dover attendere gli anni successivi per il recupero del credito dovuto. In parole povere, lo sconto in fattura è di pari importo della detrazione fiscale ottenuta tramite il bonus, e viene emesso direttamente nel documento ufficiale del fornitore, che ha dato il materiale, o della ditta, che ha eseguito i lavori. L’azienda, in questo caso, si fa carico di anticipare al cliente il credito dovuto, che verrebbe altrimenti detratto tramite la dichiarazione dei redditi, negli anni successivi.
Lo sconto in fattura è possibile ottenerlo per le seguenti tipologie di interventi:
Potranno avvalersi dello sconto in fattura proprietari di condomìni, di singole unità immobiliari e seconde case. Per gli edifici residenziali, la possibilità di questa agevolazione in fattura, è destinata a proprietari quali persone fisiche, che non rientrano nell’esercizio di impresa.
Per comprendere meglio in che modo è possibile fruire direttamente dello sconto in fattura, per ottenere le agevolazioni fiscali, ecco che un esempio pratico può fare al caso nostro: ipotizziamo una spesa complessiva di ristrutturazione edilizia di 10.000,00 euro, per la quale abbiamo accesso al bonus ristrutturazione 50%. Nelle condizioni normali, il recupero dei 5.000,00 euro, già pagati a fine lavori, avverrà nei 10 anni successivi, tramite una detrazione fiscale sulle tasse IRPEF di 500,00 euro/anno.
Invece con lo sconto in fattura, la spesa totale di 10.000,00 euro viene direttamente dimezzata, permettendo di pagare solo il 50% sull’importo complessivo, che viene “abbonato” dalla ditta che ha effettuato i lavori, e che, a sua volta, potrà recuperare tale credito in un secondo momento.
Pertanto, lo sconto in fattura permette al proprietario, di effettuare degli interventi di miglioria sulla propria abitazione ottenendo subito il credito, sotto forma di sconto appunto, che altrimenti riceverebbe dilazionato nel tempo, tramite la sua dichiarazione dei redditi. La ditta che effettua gli interventi di ristrutturazione o di efficientamento energetico, permette questo sconto, lavorando praticamente “sottocosto”, fintantoché non recupera tale somma tramite il credito d’imposta.