Uno dei documenti necessari per ottenere le detrazioni fiscali del superbonus 110% è l’APE convenzionale, in questo articolo vedremo tutto ciò che lo riguarda: calcoli, applicazioni, norme.
In generale per APE si intende l’attestato di prestazione energetica che contiene i dati necessari a stabilire il grado di efficienza energetica di una casa, di un appartamento, di un edificio, ecc.
Ma nello specifico l’APE convenzionale è stato inserito a seguito del Decreto Requisiti Tecnici del 6 agosto 2020 e si differenzia dal certificato energetico APE che viene solitamente (e obbligatoriamente) redatto ai fini del D.Lgs 192/05 per compravendite e locazioni di immobili. La certificazione energetica APE “semplice” attesta la classe energetica di un immobile. Con il solo scopo di mettere a conoscenza il proprietario, o nuovo proprietario, di tutte le caratteristiche energetiche presenti nella casa. Con indicate eventuali migliorie da poter fare per rendere più energeticamente efficiente l’edificio.
Mentre l’attestato di prestazione energetica APE convenzionale, nasce per dimostrare l’effettivo miglioramento energetico di un casa di almeno due classi energetiche. Questo documento viene compilato in due parti, il pre e il post interventi, messi a paragone sulla base degli stessi servizi per verificare il raggiungimento del livello energetico desiderato. L’attestazione di avvenuta miglioria energetica dello stabile tramite APE convenzionale, permette di accedere quindi agli incentivi del superbonus 110%.
Andiamo a conoscere meglio i seguenti aspetti dedicati a questo specifico APE convenzionale, grazie al quale è possibile usufruire del suddetto bonus.
Il certificato APE convenzionale è definito tramite la scala energetica di determinazione della prestazione energetica globale che si classifica dalla classe meno efficiente G alla classe di maggiore efficienza energetica A4. I calcoli per determinare la classe energetica vengono effettuati grazie all’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile, denominato EPgl,nren. Questo valore è l’insieme della somma di tutti gli indici relativi al fabbisogno energetico per ogni impianto installato nell’edificio, che sia una casa, un appartamento o una pluri-unità:
L’indice di prestazione si determina tramite il calcolo in kWh/anno valutato sui metri quadri delle superfici da tenere in considerazione. Per avere un APE convenzionale valido, l’indice di prestazione complessivo post interventi, deve essere la somma dei singoli servizi antecedenti alle prestazioni eseguite.
Nel caso di certificazione energetica APE convenzionale redatta per più unità abitative che hanno degli impianti in comune, è necessario vengano inserite nel documento tutte le unità che aderiscono alla richiesta delle detrazioni fiscali del superbonus 110%, escludendo ciò che può/deve essere scorporato dalla richiesta. Il documento di efficienza energetica APE convenzionale è unico anche nel caso di pluri-unità abitative, facenti cioè parte di uno stesso edificio. I calcoli devono rispettare la norma UNI/TS 11300 Nazionale, che definisce la metodologia di calcolo sia relativa ad unità abitative singole, sia per unità abitative plurifamiliari.
Vediamo ora le applicazioni del certificato APE convenzionale. Questo certificato di prestazione energetica, nato per ottenere il superbonus 110% riguarda quindi tutte le seguenti categorie di edifici:
Per avere validità ed essere quindi applicato, l’APE convenzionale deve garantire il passaggio dell’edificio a due classi energetiche superiori alla precedente. Quindi grazie al documento APE convenzionale pre e APE convenzionale post, è possibile verificare se i requisiti sono stati rispettati. Ovvero che tra gli interventi di miglioria energetica sia stato scelto almeno uno tra gli interventi trainanti. Che la somma degli interventi trainanti e trainati metta in evidenza il salto di qualità di due classi, dovuta ai post interventi eseguiti rispetto alla precedente situazione energetica dello stabile.
L’attestato di prestazione energetica APE convenzionale indicata di fatto la riqualificazione energetica messa in atto grazie al lavori compresi del superbonus 110%. È un documento che va allegato alle Asseverazioni dei tecnici e inviato all’agenzia ENEA. L’APE convenzionale può essere redatto anche dai progettisti dei lavori stessi, basta siano qualificati nel settore.
L’applicazione dell’APE convenzionale come detto è valida solo ai fini del raggiungimento dei requisiti per poter ottenere il superbonus 110% e non è necessario venga inviato alla regione, come solitamente si fa con la certificazione APE tradizionale o semplice.
Le norme che determinano l’esatta redazione dell’APE convenzionale possono essere riassunte in questi brevi punti:
Inoltre, essendo l’APE convenzionale un’attestazione valida solo ai fini del raggiungimento del superbonus 110%, ricordiamo di seguito i limiti e le norme vigenti per poterne usufruire con certezza. Le fatture devono avere causali specifiche, dedicate agli acquisti atti alla riqualificazione energetica dello stabile. Il pagamento va effettuato tramite bonifico parlante.
Tutti i documenti/pagamenti devono essere presentati entro il 30 giugno 2022 se destinati a edifici unifamiliari/plurifamiliari da 2 a 4 unità immobiliari, o richiesti da persone fisiche o soggetti quali onlus.
Tale scadenza è allungata al 31 dicembre 2022 per richieste fatte e destinate ai condomìni o per le unità immobiliari alle quali sono stati eseguiti almeno il 60% dei lavori entro il 30 giugno 2022. Le date si spostano ulteriormente per le case popolari (IACP), potendo usufruire del superbonus a seguito della stipula dell’APE convenzionale, entro il 30 giugno 2023, con possibilità di prorogare ancora al 31 dicembre 2023 se si effettuano il 60% dei lavori entro giugno 2023.
L’APE convenzionale garantisce e attesta un livello energetico migliorativo alla propria abitazione e permette di avvalersi di queste migliorie grazie al superbonus 110%. Una modalità da prendere in considerazione, dato le agevolazioni e i miglioramenti concreti che permette di mettere in atto.