Scegliere il sistema di riscaldamento giusto per la propria casa può essere una decisione cruciale che influisce non solo sul comfort domestico, ma anche sull’impatto ambientale e sui costi energetici. Ogni sistema ha i suoi vantaggi e, in un’epoca di crescente consapevolezza ambientale, è importante considerare tutte le opzioni disponibili.
Il riscaldamento a gas, nonostante sia meno sostenibile rispetto ad alcune alternative, rimane una soluzione efficace e rapida per riscaldare gli ambienti. È vero che il gas naturale emette delle sostanze inquinanti, ma le tecnologie moderne e le normative europee sempre più stringenti stanno riducendo significativamente queste emissioni: questo lo rende ancora una scelta praticabile per molti, specialmente in zone dove le alternative potrebbero non essere altrettanto efficienti o economicamente accessibili.
Ecco una guida completa per scegliere il sistema di riscaldamento alternativo più adatto alle tue esigenze.
La stufa a legna, un sistema di riscaldamento economico ed ecosostenibile, è un’ottima alternativa ai tradizionali impianti a gas metano. Produce calore attraverso la combustione di legna o pellet, un prodotto naturale ricavato dagli scarti di lavorazione del legno.
Le biomasse legnose sono fonti energetiche rinnovabili ed ecologiche, ma i vantaggi non finiscono qui: sono anche economiche e facilmente reperibili. La loro combustione produce una quantità ridotta di sostanze inquinanti, mentre l’impiego di gas metano per il riscaldamento è una delle prime cause dell’inquinamento atmosferico.
In commercio esistono numerosi modelli di stufe a pellet o legna: occorre solo individuare quello giusto in base alle proprie esigenze. Le stufe tra cui scegliere sono di tre tipologie:
Nella scelta della stufa è importante considerare le dimensioni dello spazio che si desidera climatizzare: nei dati tecnici dei diversi modelli è indicata la potenza dell’impianto, insieme ai metri cubi che è in grado di riscaldare.
L’installazione di stufe tradizionali è vietata nei locali più piccoli di 15 metri cubi, nelle camere da letto, nei monolocali, nei box e nei garage perché la combustione produce CO2 e diminuisce la quantità di ossigeno nell’ambiente.
Scegliere un sistema radiante a pavimento è la soluzione ideale per chi è alla ricerca di un impianto di riscaldamento efficiente e sostenibile. Prevede l’installazione di una serpentina in cui scorre un fluido termovettore, che cede calore all’ambiente circostante.
Il sistema funziona per irraggiamento, il principio secondo cui un corpo caldo cede sempre calore a un corpo freddo. Il calore viene distribuito omogeneamente all’interno della stanza e non si concentra nei pressi del terminale.
A differenza del riscaldamento a convenzione tradizionale, gli impianti radianti devono raggiungere temperature molto più basse per riscaldare l’ambiente e assicurano un risparmio energetico significativo.
La tipologia più diffusa è il sistema radiante a pavimento idronico che riscalda l’ambiente grazie all’acqua calda che scorre in un reticolo di tubi. Può essere collegato a una caldaia centralizzata, a una pompa di calore o ad altre fonti di riscaldamento rinnovabili come il solare termico.
I pannelli radianti sono particolarmente indicati, tra l’altro, per chi desidera rinfrescare gli ambienti con un unico impianto sia in estate che in inverno. Questi, infatti, possono essere un’ottima alternativa ai condizionatori tradizionali, a condizione che l’impianto sia stato strutturato tenendo conto della pluralità di variabili specifiche e sia correlato da un ottimo impianto di deumidificazione.
In genere, si consiglia di installare il riscaldamento a pavimento negli edifici di nuova costruzione. In caso di ristrutturazione, occorre rompere il pavimento già esistente. In alternativa, è possibile posizionare i tubi sopra il pavimento e coprirli con un nuovo rivestimento. Per farlo, è necessario che la superficie di partenza sia in buone condizioni e priva di irregolarità.
Il riscaldamento a pavimento è la soluzione più indicata per i soggetti allergici perché non genera polvere, muffe o acari.
I pannelli radianti a pavimento sono la soluzione più diffusa, ma un sistema di riscaldamento a soffitto può risultare più indicato in alcune circostanze. Il funzionamento è esattamente lo stesso, ma i due impianti presentano delle differenze che è bene conoscere per fare la scelta giusta.
Installare un sistema di riscaldamento a soffitto è in genere meno costoso e comporta un risparmio economico significativo. Si tratta anche di un’operazione meno invasiva: in caso di ristrutturazione, non occorre smantellare il pavimento o spostare i mobili come per gli impianti a pavimento, ma è sufficiente posizionare i pannelli sul soffitto ed eventualmente spostare le fonti luminose.
Gli impianti radianti a soffitto sono la soluzione migliore per chi vuole riscaldare e rinfrescare l’abitazione con un unico sistema. Infatti, garantiscono prestazioni ottimali nelle operazioni di raffrescamento in termini di potenza emessa.
Il riscaldamento a soffitto è poco indicato se l’ambiente da riscaldare ha un’altezza piuttosto elevata, perché sarebbe necessaria una potenza termica maggiore e l’impianto risulterebbe meno efficiente. All’interno di un’unità residenziale, l’altezza massima per garantire efficienza energetica e un riscaldamento efficace è 4 metri, mentre per gli edifici non residenziali il massimo consigliato è 7 metri.
I pannelli a soffitto sono in genere meno potenti rispetto agli altri impianti radianti e, per ottenere il calore necessario, è necessario che ricoprano una superficie maggiore. Se la stanza è alta e stretta, è opportuno integrare l’impianto con pannelli a parete.
Per scegliere tra i sistemi di riscaldamento a pavimento e soffitto è importante valutare con attenzione le caratteristiche dell’ambiente da riscaldare. Per farlo è sempre consigliabile affidarsi a professionisti del settore, in grado di individuare la soluzione migliore in base alle esigenze specifiche. Noi di Gruppo Martinelli possiamo offrirti tutto il supporto necessario, sia nella scelta dell’impianto che nei lavori di manutenzione.