Gli impianti di irrigazione per giardino sono un’ottima soluzione per risparmiare tempo ed energia, specie nei mesi più caldi dell’anno. Indipendentemente dal tipo di giardino che si possiede, è sempre una buona scelta quella di irrigare in modo automatico attraverso un impianto di irrigazione.
Durante l’estate occorrono circa 10 o 15 litri di acqua per ogni metro quadro. Le irrigazioni per giardino agevolano il compito di innaffiare le piante in tutte le sue zone e ad orari prestabiliti. Alcuni impianti di irrigazione permettono, infatti, di impostare un timer che li fa partire automaticamente. In questo modo, si evitano gli sprechi dovuti all’evaporazione dell’acqua.
In questa guida, vedremo quali sono le soluzioni migliori per un impianto di irrigazione in giardino efficiente e pratico. Le irrigazioni per giardino non sono tutte uguali. Esistono tre tipi diversi di impianti di irrigazione per giardini.
Tra gli impianti di irrigazione per giardino spiccano i sistemi di irrigazione fuori terra. È uno dei metodi più antichi di irrigazione dei giardini. L’impianto di irrigazione fuori terra consiste in una serie di tubature fisse, o mobili. Tale impianto è pensato per trasportare l’acqua direttamente nella zona da irrigare, tramite una rete di tubature. L’acqua fuoriesce dalle tubature a getti o a lance ed è ideale per irrigare terreni che hanno un grande fabbisogno idrico.
Questo tipo di sistema presenta molti vantaggi:
Per realizzare un sistema di irrigazione fuori terra bisogna scegliere i giusti irrigatori e avere un progetto. Le tubature devono essere capaci di coprire tutta la superficie del giardino ed essere disposti in tutti i punti interessati.
Esistono tre tipi di irrigatori principali e ciascuno ha la sua posizione ottimale. L’irrigatore a 360 gradi va installato al centro del prato, quelli a 90 gradi si installano sugli angoli e quelli a 180 gradi sui lati. Inoltre, un sistema di irrigazione fuori terra ha bisogno di un sifone con tubo flessibile, un avvolgitubo e un sistema di raccordi tra sifoni e utilizzatori. Dopo aver sviluppato un progetto su carta, occorre metterlo in pratica disponendo gli irrigatori al punto giusto e collegandoli al sifone.
Se hai particolari necessità, puoi scegliere anche gli irrigatori oscillanti, capaci di irrigare grandi aree quadrate o rettangolari. Esistono anche gli irrigatori a percussione – detti anche a martelletto – che permettono di irrigare a lunga distanza, ma in modo grossolano. Sono adatti a prati, campi agricoli e campi sportivi.
Un impianto di irrigazione a goccia è un sistema di irrigazione molto simile all’impianto di irrigazione fuori terra. La differenza è data dalla sua capacità di irrigare in modo costante e contenuto ogni singola area trattata. Presenta anch’esso una serie di tubi che, però, sono porosi e gocciolanti. Tale tipo di impianto è consigliato per chi ha la necessità di:
Questo tipo di irrigazione è facile da installare e può essere integrato con nuovi tubi, nel caso in cui lo schema del giardino dovesse modificarsi nel tempo. Oltre ai tubi, un sistema di irrigazione a goccia ha bisogno di gocciolatori fissi o variabili. A loro volta, essi possono essere a 360 gradi, oppure autocompensanti, per permettere l’irrigazione anche in caso di dislivelli del terreno.
Per nebulizzare l’acqua, il sistema si serve di microirrigatori con raccordi e di riduttori di pressione. Questo permette un’idratazione efficace di tutte le aree del terreno, la giusta pressione dell’acqua ed evita di produrre sprechi. In più, esiste la possibilità di installare dei microirrigatori indipendenti, che non necessitano di un rubinetto per annaffiare le piante. In questo modo, non avrai più la necessità di collegarti a una rete idrica, qualora non fosse presente nei dintorni del tuo giardino.
Inoltre, se hai la necessità di annaffiare le piante direttamente alle radici, puoi regolare i gocciolatori per distribuire l’acqua più vicino al terreno. Stesso discorso vale per l’irrigazione dell’orto, dove è consigliabile un sistema di irrigazione a goccia con tubi porosi molto ravvicinato al terreno.
Il sistema di irrigazione interrata è sicuramente una buona soluzione, anche se tra quelli elencati è il sistema più complesso. Ha bisogno di almeno 25/30 litri al minuto con una pressione di tre bar e, per questo, si serve di una centralina e delle elettrovalvole. Questo impianto è indicato per l’irrigazione continuata di giardini dalla vasta superficie.
I componenti di un sistema di irrigazione interrata sono:
Per realizzare questo tipo di sistema di irrigazione c’è bisogno di un progetto solido. Tieni a mente che ogni irrigatore copre un’area di 360 gradi. Per realizzare un buon progetto, segna con un punto la posizione degli irrigatori sul foglio. Poi, traccia delle aree tonde intorno a ogni irrigatore per capire come disporli sul terreno. Le circonferenze tracciate devono intersecarsi per garantire un’irrigazione efficace su tutto il terreno trattato. In più, bisogna calcolare qual è l’apporto di acqua necessario per il funzionamento di ogni irrigatore. L’ideale è avere lo stesso apporto per ogni circuito.
Quando il progetto è predisposto, bisogna disegnare il tracciato delle tubazioni prima su foglio e poi direttamente sul terreno. Qui, la posizione degli irrigatori andrà segnalata con la presenza di paletti o di una corda. Dopo aver raggruppato tutti i sistemi di chiusura e apertura a valvola, si passa alla creazione dei canali.
Essi servono per far defluire l’acqua e hanno una profondità di circa 20 centimetri. Il tubo va installato ai piedi dei singoli irrigatori e, quando tutto è pronto, l’intero sistema va interrato, a eccezione della cima degli irrigatori. È consigliabile effettuare un collaudo, in quanto molto spesso all’interno delle tubazioni si accumulano detriti.