Conto termico: cos’è e interventi ammessi

Il conto termico è una misura dedicata al miglioramento energetico nazionale, grazie a una serie di interventi volti alla sostituzione di vecchi impianti con sistemi che sfruttano le energie sostenibili. Tale manovra è stata rinnovata anche per l’anno solare 2023 e per questo motivo è anche chiamata conto termico 2.0.

Per il nuovo conto termico è previsto un fondo gestito dal GSE, cioè il Gestore Servizi Energetici. Il fondo è destinato agli interventi di manutenzione e ristrutturazione mirati a un maggior efficientamento energetico e viene distribuito secondo ben determinati criteri. In questo articolo, cercheremo di stilare una sintesi della misura, cercando di capire come funziona e chi può accedere agli incentivi.

Conto termico: come funziona

In tanti si chiedono come funziona concretamente il conto termico. Si tratta di una manovra che rientra nelle operazioni della legge di bilancio 2019 (legge n.145 del 30 dicembre 2018). Il Gestore Servizi Energetici decide quali sono gli interventi che possono accedere al conto termico e quindi chi può beneficiare degli incentivi. Esistono alcuni criteri precisi per poter ottenere tale incentivo.

Per prima cosa, occorre chiarire che non vi è una reale differenza tra pubblico e privato. Il bonus termico è dedicato al miglioramento energetico sia in ambito domestico che in ambito aziendale. In particolare, anche il settore agricolo può beneficiare di tale incentivo e ottenere un bonus economico fino al 65 per cento della spesa sostenuta.

Il fondo del conto termico è tuttavia diversamente distribuito. Lo Stato dispone di 900 milioni di euro l’anno per tale manovra. Di questi, 200 sono destinati alle pubbliche amministrazioni, mentre i restanti 700 milioni sono attribuiti ai soggetti privati per gli interventi di manutenzione domestica e aziendale.

Il bonus conto termico consente di ottenere il rimborso entro due mesi dalla convenzione, dopo aver presentato la richiesta di rimborso a fine lavori. Gli incentivi vengono rilasciati in un’unica soluzione ai privati, fino a 5 mila euro. 

Gli interventi ammessi dal bonus conto termico

A questo punto, non ci resta che vedere insieme quali sono gli interventi ammessi dal bonus conto termico. Come prima cosa, bisogna sapere che l’incentivo non si applica a edifici in costruzione. Questo significa che la legge è applicabile solo per interventi di manutenzione su edifici esistenti o parti di essi. Ogni categoria catastale può usufruire di tale incentivo.

Gli interventi di manutenzione che permettono di accedere al beneficio del conto energia termico sono:

  • Installazione di impianti di climatizzazione con pompa di calore. L’installazione di impianti di climatizzazione con pompa di calore consente di accedere al conto termico 2023. In particolare, tali impianti devono sostituire i sistemi di climatizzazione invernali già esistenti.
  • Installazione di impianti solari termici. Anche l’installazione di impianti solari termici consente di accedere al conto termico 2023. Tali sistemi per ottenere l’acqua sanitaria calda in casa possono ricevere l’incentivo sia quando diventano l’impianto principale, sia quando si opta per un’opzione ibrida.
  • Installazione scaldacqua a pompa di calore. L’installazione dello scaldacqua a pompa di calore riceve l’incentivo quando sostituisce uno scaldacqua alimentato con elettricità.
  • Installazione di sistemi ibridi a pompa di calore. Anche l’installazione di sistemi ibridi a pompa di calore permette di accedere all’incentivo. 
  • Isolamento termico. Gli interventi per isolamento termico permettono di ottenere un incentivo fino al 40 per cento. Tra questi, abbiamo la costituzione di un cappotto termico, ma anche la sostituzione degli infissi e l’installazione di finestre a doppio vetro.
  • Sistemi di riscaldamento green. Rientrano all’interno della manovra anche alcuni sistemi di riscaldamento green. Il conto termico incentiva l’installazione di sistemi che utilizzano fonti rinnovabili. Tra i vari impianti, abbiamo caldaie, termocamini a biomassa, stufe a pellet. 
  • Diagnosi energetica e Ape. Il rimborso del conto termico riguarda anche la diagnosi energetica e Ape. Anche se non sono veri interventi di manutenzione, tali diagnosi e certificati sono essenziali per capire lo stato di efficientamento energetico del proprio edificio. 

 

La documentazione per ottenere il conto termico

Vediamo adesso qual è la documentazione per ottenere il conto termico. Data la vastità di dati necessari per avere accesso all’incentivo, si consiglia vivamente di rivolgersi al proprio commercialista. 

  • Documento di riconoscimento.
  • Autodichiarazione di conformità alle prescrizioni della UNI CEI 11352, nel caso in cui a richiedere i benefici sia una società che fornisce i servizi energetici, chiamata anche ESCo.
  • Autorizzazione del proprietario, nel caso in cui non si fosse in prima persona proprietario dell’immobile.
  • Fatture e documentazioni, essenziali per dimostrare i pagamenti effettuati. A tal proposito, si consiglia di pagare sempre con carta di credito per avere tutti i pagamenti facilmente dimostrabili sul proprio conto corrente. 

Conto termico e Superbonus 110%

Ma quali sono le correlazioni tra conto termico e superbonus 110%? Bisogna sapere che i due incentivi non sono cumulabili e quindi nella maggior parte dei casi bisogna effettuare una scelta quando si decide di apportare alcune modifiche al proprio appartamento. Scegliere tra conto termico e superbonus 110% è una scelta molto personale che dipende da diversi fattori ed esigenze economiche. Anche in questo caso, si consiglia di rivolgersi al proprio commercialista per fare la scelta opportuna.

In ogni caso, occorre sapere che la principale differenza tra le due manovre riguarda le caldaie. Infatti, il Superbonus 110% consente di ottenere un rimborso per l’installazione delle nuove caldaie a condensazione. Questo intervento non è contemplato dal conto termico che invece incentiva l’installazione di sistemi di riscaldamento a pompa di calore.

In più, bisogna tenere in considerazione la burocrazia che riguarda i due incentivi. Ottenere il conto termico prevede un iter più complesso e quindi bisogna organizzarsi per tempo per rispettare le tempistiche previste dall’incentivo. Allo stesso tempo, il conto termico 2.0 è ideale quando si vuole rientrare delle spese sostenute con tempi piuttosto rapidi. L’incentivo permette di avere il rimborso entro due mesi, mentre il Superbonus viene dilazionato in più rate e i tempi possono allungarsi fino a 5 anni.

Un’ultima cosa da tenere in considerazione è che il conto termico si basa sulla sostituzione degli impianti già esistenti con opzioni più sostenibili. Al contrario, il Superbonus può essere applicato anche per l’installazione di impianti nuovi nell’ottica di una manutenzione generale dell’edificio.

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